Il dibattito su Rosario Livatino. Caterina Chinnici: “No all’alibi dell’eroe, tutti possono contribuire a combattere l’illegalità”.
dal sito: http://www.caterinachinnici.it/?p=1167#more-1167
“L’inflessibilità di Rosario Livatino, sempre accompagnata da una grande umanità, era il segno della sua indipendenza, della sua inavvicinabilità e, certamente, anche del suo essere religioso”.Così oggi a Bagheria, durante il dibattito L’uomo, il cristiano, il giudice che si è svolto a Palazzo Cutò, Caterina Chinnici ha ricordato il magistrato originario di Canicattì, assassinato nel settembre del 1990 in un agguato mafioso sulla strada statale Agrigento-Caltanissetta.
L’incontro ha concluso un progetto didattico portato avanti dai docenti e dai dirigenti scolastici dell’Istituto comprensivo “Tommaso Aiello” (sede del Parlamento della legalità “Rocco Chinnici”) e della media statale “Giosuè Carducci”.
“In Livatino ho visto lo stesso rigore che caratterizzava il modo di lavorare di mio padre – ha aggiunto l’eurodeputata, accostandone la figura a quella di Rocco Chinnici – così come nel suo percorso vedo le stesse difficoltà incontrate da mio padre a causa del contesto culturale , un contesto nel quale per molto tempo lo stato non seppe sostenere i magistrati antimafia, trovando la forza di reagire in modo serio soltanto dopo le stragi del ’92″. (VIDEO)
“C’è voluto il sacrificio di tante vite, di persone che sono modelli di valori e coraggio – ha concluso Caterina Chinnici rivolgendosi soprattutto ai moltissimi ragazzi presenti – ma attenzione: quelli che noi consideriamo eroi o martiri laici erano in realtà persone normali, e ciò significa che non bisogna costruirsi alibi considerando la lotta alla criminalità una prerogativa solo di chi è eroe, perchè la legalità può essere affermata da tutti attraverso i comportamenti quotidiani. Quegli uomini che hanno dato la vita per liberarci dall’opprressione mafiosa ci hanno lasciato un grande patrimonio. Raccogliete e raccogliamo tutti insieme questa eredità”.
Tra i contributi, oltre ad alcuni lavori in Power point preparati dagli studenti, anche la testimonianza di padre Giuseppe Livatino, postulatore della causa di beatificazione di Rosario Livatino, e del regista autore del docu-film Luce verticale Salvatore Presti, che ha riproposto una sua breve intervista audio-video alla madre del magistrato sul tema del perdono. Nel corso del dibattito spazio anche per le letture commentate dell’attrice Claudia Koll, fondatrice dell’associazione “Le opere del Padre”. Finale con un cunto su Rosario Livatino composto ed eseguito dal cantastorie Paolo Zarcone insieme con i ragazzi coinvolti nel progetto.
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